Gabrielle Bossis

Bossis 1

Nantes (1874 – 1950)

Gabreielle bossis sito

Gabrielle apparteneva alla nobiltà francese, e come tale, non le mancavano i mezzi per vivere secondo le sue inclinazioni e i suoi talenti. Si dedicò alla musica, al teatro e alle belle lettere. Era amante della caccia, dello sport, delle danze e dei viaggi.

 Ciò nonostante si mantenne fervente, umile e amante di Dio, e tutte le sue attività ebbero come scopo il bene della società. Nel periodo tra le due guerre mondiali, si dedicò alla composizione di drammi e commedie per divertire ed edificare la gente con temi di vita cristiana vissuta. La sua compagnia teatrale in giro per la Francia le portò tale fama, che una volta ebbe un rammarico: “Se avessi fatto del cinema, invece che teatro, chissà quale fama a quest’ora…”. Una Voce l’interruppe: “Tu appartieni esclusivamente a me”. Il suo confessore scoprì le virtù nascoste in quell’anima semplice, e a più riprese cercò di suggerirle la vita consacrata in un convento.
Gabrielle non si arrese mai a una vocazione a cui non si sentiva chiamata, come si oppose decisamente a ogni proposta di matrimonio. “Era stata chiamata da Dio a una vita di santità cui sono invitati tutti non solo i religiosi ma anche i laici”.

        Qualche rara volta durante la gioventù fu sorpresa da una Voce misteriosa che la lasciava titubante, ma non essendone sicura, non ci badava. Ma nell’agosto del 1936, sul transatlantico Ile de France in viaggio per il Canada, la Voce la chiamò: “Mia figliolina!…” . Aveva 62 anni! La Voce si fece sempre più frequente e insistente e una nuova  Presenza invase la sua vita. Gentilmente e con grande dolcezza, la Voce– ormai era sicura che fosse quella di Gesù – le chiese di “cedere a lui tutto il posto nel suo cuore” e suggerì che volendolo, “il paradiso potrebbe cominciare anche subito”. Il Maestro le chiese di scrivere sotto dettatura, quello che divenne il libro Lui et Moi.

         In francese “i dieci cahiers” di Gabrielle uscirono in sette volumetti che editorialmente non fecero gran fortuna. Toccò alla traduzione inglese, abbreviata in un solo volume, il privilegio e l’onore di far conoscere il valore del libro.

Per altre informazioni sul libro “Io e Lui” 


dalla premesa di Lucia Barocchi a “Lui e Gabrielle Bossis”

dalla premesa di Lucia Barocchi a “Lui e Gabrielle Bossis”

Da oltre due millenni Lui, Cristo, vuole parlare a noi, a ognuno di noi. E da sempre si è scelto dei “messaggeri”, capaci di inoltrare le Sue parole. Agisce con delicatezza, senza forzare, attraverso “trasmissioni”, che possiamo cogliere o respingere. La Voce è sempre la Sua Voce, ma Egli ne cambia la fonte, il timbro, il canto, per favorire l’impatto e non farci fuggire come i “piccoli uccellini che se ne volano via appena qualcuno si avvicina troppo”.

Dio ci ha dato le ali anche per poter volar via…

Un giorno Egli ha scelto come sua “ambasciatrice” una laica nella Francia occidentale, a Nantes: Gabrielle Bossis, nota attrice e scrittrice cattolica. E le ha chiesto di trascrivere per noi le parole che le suggeriva nell’intimità. Da allora, il diario di lei è considerato tra i più importanti scritti mistici del nostro tempo. Questo diario, intitolato “Lui ed io”, propone una lettura antologica, che va dal 1936 al 1950, con gli stessi estratti che lei scelse per la stampa e intitolò appunto “Lui e io”.

Leggendoli, capiremo che Lui invita ognun di noi a identificarsi in quell’io, a sostituire l’io di Gabrielle Bossis con il nostro io.

Dal diario: La particolarità più toccante di “Lui e io” sta nel dialogo di Cristo con Gabrielle e nella costante tensione missionaria del Cristo, che le parla e che vuole “oltrepassare” lei per raggiungere noi. Gabrielle non è tanto colei che riceve, quanto colei che trasmette i messaggi ardenti di Cristo, che si strugge d’amore per noi e si rivela come il più ardente degli innamorati, bramando appassionatamente


Una persona profondamente umana

Secondo la teologa domenicana Antonietta Potente, l’Assoluto lo «possediamo» solo quando stiamo insieme. Credo che questo sia molto vero, visto che Gesù nel Vangelo si esprime così: «Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». Dio è presente nei Tabernacoli di tutte le chiese del mondo, nei Sacramenti, nella Parola, nei suoi ministri. Tuttavia, credo che dovremmo superare la divisione che spesso è stata fatta fra sacro e profano, fra puro e impuro, e che Gesù, nel Vangelo, condanna. Ogni luogo, infatti, è luogo della sua presenza; ogni persona è tempio del Signore.

Nessuno di noi, in qualunque situazione della vita, può restare privo della Presenza di Dio. Prima di tutto, infatti, la sua dimora è dentro di noi. E’ bellissimo prendere coscienza del fatto che ogni nostro gesto, ogni azione della vita quotidiana può diventare un gesto liturgico. Se, infatti, noi siamo il luogo dove Dio abita, la nostra quotidianità deve diventare una liturgia vivente. La lode, il canto, la supplica, i gesti della celebrazione liturgica, devono trasformarsi in vita. Nessun aspetto delle nostre giornate è «da buttare via», allora, ma tutto diventa «santo» se vissuto con questa consapevolezza. Basterebbe ricordarci di ringraziare spesso il Signore, durante la giornata; offrirgli le contrarietà; chiedergli spesso perdono per la poca corrispondenza al suo amore gratuito; semplicemente, godere di tutto, ricordandoci che tutto viene da Lui.

Si è spesso pensato, in passato, che alla parola «godere» fosse da associare inevitabilmente il peccato. Ma, se pensiamo all’esperienza di Cristo, ci accorgiamo che Lui godeva molto delle varie esperienze della vita: gli piaceva stare con gli amici, mangiare, fare festa. Gabrielle Bossis, una delle più grandi mistiche del secolo appena passato, era una laica, immersa nelle vicende del mondo. Aveva dialoghi interiori con Gesù, che annotava in un quaderno.

Ebbene, «Lui», come lo chiamava la Bossis, le parlava in treno, durante una festa, per strada, in chiesa. Ovunque. È bello scoprire che Dio è il Dio della vita, l’appassionato della Terra. Egli è l’amante dell’essere umano e di tutto ciò che lo riguarda. Lo segue in ufficio, alle poste, in autobus, al cinema, nel campo di calcetto… Gesù, facendosi carne, ci ha fatto capire che essere suoi amici non significa disprezzare le cose terrene ma, anzi, amarle con passione, per portare tutto a Lui. Perché chi è molto spirituale è anche, sempre, una persona profondamente umana.

Suor Mirella Caterina
delle contemplative domenicane di Pratovecchio


da “Toscana oggi” 21/06/2006


alcuni stralci dal Diario di Gabrielle Bossis:

 1936

 17 dic

 Dov’é ogni bellezza e ogni grazia, io sono

1937

6 mar.

Comincia il Paradiso. Vivi in famiglia con lui. Incontra Cristo nel prossimo

30 apr.

Quando un oggetto ha bisogno di riaprazioni, lo si affida alle mani di un operaio. Metti dunque la tua anima, silenziosa e immobile, sotto il mio sguardo. Io riparo tutto.

5 mag.

Considera che l’amore e il desiderio di amare danno valore agli atti

8 mag

Discendi nel profondo del tuo spirito con la lampada dell’amore. Credi fermamente nel mio amore.

14 mag

La tela della tua vita è tutta intessuta della mia misericordia

23 mag

Sdradicati da te stessa e trapiantati in me

28 mag

Sai cos’é la bontà? La bontà è mia madre

30 mag

Farò di te il capovaloro della mia misericordia

25 giu

Non vedere peccato là dove non ci sono che debolezze di natura. E’ l’indifferenza che mi fa soffrire

28 lug

Riposa il mio capo che non so dove posare

2 sett.

Per purificarti basta il desiderio di essere lavata nel mio cuore o sotto la fontana della croce

8 sett

Tutte le donne sono un poco mia madre


Video

♦ Jesús y Gabriela Bossis p.1  –   p.2


Commedie scritte da Gabrielle Bossis in Francese (dal sito Gabrielle)

2 à Troyes et 6 à Sète

Chanteuse de Rue

La Petite Veilleuse de 4 Sous

Les Herbes Folles

Les Illusions de Mme Dupont suivi de La Lionne

Les Lunes de Miel en Réparation

Un Mari dans du Coton

Une Vielle Fille et Treize Gosses

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