Scrittura creativa

LABORATORIO DI SCRITTURA CREATIVA

“MARIO BORZAGA”

A cura di Salvatore Franco omi

1.1 DIPINGERE CON LE PAROLE

Introduzione

Tutti noi possediamo una dose di creatività che possiamo decidere di coltivare e utilizzare. Tra i talenti artistici quello che è più alla portata di tutti è l’uso della parola e della scrittura. Gli unici strumenti che richiede sono infatti una matita e un foglio e la disponibilità a lasciarsi ispirare per poi provare ad esprimere con parole quanto colto interiormente.

Vi sono varie forme di scrittura. Quelle a cui noi faremo riferimento sono il racconto, l’autobiografia, la poesia e la lettera. Queste diverse forme di scrittura sono accomunate particolarmente dall’intento di comunicare a se stessi e agli altri qualcosa che si è vissuto e quanto si prova interiormente e dalla relazione tra persone. Una qualsiasi storia infatti, come affermava Flannery O’Connor, “non è composta di «fatti», ma di «relazioni» e di persone. Dove non ci sono relazioni concrete tra personaggi e avvenimenti, non c’è storia e dunque non c’è racconto”.  Queste forme di scritture sono dunque in qualche modo espressioni di un racconto di relazioni tra persone che parte dal nostro cuore e che viene lasciato andare nel mondo come fa il messaggio in una bottiglia affidata alle correnti del mare. In ciascuna di queste forme possiamo ritrovare anche qualcosa delle altre per cui ci occorrerà avere un po’ di pratica di ciascuna di esse.

Da dove partire per fare un’esperienza di scrittura? Mi direte probabilmente dall’ispirazione. Ricordiamo tutti l’inizio dell’Iliade: «Cantami, o Diva, del Pelìde Achille l’ira funesta che infiniti addusse lutti agli Achei…». Qui il poeta chiede ad una Musa l’ispirazione, egli è come un ascoltatore di quanto la Musa gli suggerirà di scrivere. Non tutti però possono permettersi il lusso di avere una Musa a propria disposizione, per cui sarà necessario cercare una fonte ispiratrice più facile da procurarci.

La fonte principale di ispirazione risiede in noi e si comunica a noi attraverso i nostri sensi. Iniziamo dalla vista: molta ispirazione parte infatti da uno sguardo. L’ispirazione è, in questo caso, nel modo con cui guardiamo la cose, le persone e ci lasciamo toccare, commuovere, “ferire” da esse. Questo “colpo”, questa “ferita” più o meno forte che avvertiamo dentro, ci apre uno squarcio di realtà dall’interno di ciò che stiamo guardando e ci apre alla creatività.

L’immagine, il dettaglio che ci ha colpito, la sensazione che abbiamo provato, lavora infatti dentro di noi producendo pensieri, collegamenti con eventi già vissuti o sentiti raccontare da altri e ci spinge, nel nostro caso, a farsi esprimere da noi con parole e stimola la fantasia nell’immaginare scenari e storie che possono partire proprio da quel dettaglio.

Siamo un po’ come Michelangelo che guardando i blocchi grezzi di marmo nella cava “vedeva” in essi già l’immagine di quella che sarebbe stata la scultura che ne avrebbe tratto.

Il passaggio ulteriore consisterà di passare dalla stimolazione della creatività provocata dallo sguardo alla creazione di qualcosa. Per questo ci sarà necessario anche impratichirci nell’uso di strumenti che possono aiutarci nel lavoro che ci accingeremo a condurre.

Se vogliamo che il nostro messaggio possa interessare e “toccare” il cuore di chi legge occorrerà infatti trasmetterlo attraverso parole, immagini e sensazioni che possono raggiungerlo il meglio possibile e per far questo è necessario non solo imparare il proprio modo di esprimersi ma anche osservare e ascoltare il modo di sentire dell’altro.


Esercizio 1.1

Esercizio 1.2

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